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Ibrido, flessibile, tecnologico e sostenibile. Ecco come sarà il futuro del lavoro secondo Phygiwork

Il futuro del lavoro è un tema sempre più rilevante nel contesto attuale, con la tecnologia che continua a ridefinire il modo in cui le attività professionali vengono svolte e la necessità di trovare nuove soluzioni sostenibili a livello ambientale, sociale ed economico.

Secondo uno studio realizzato da McKinsey sul tema, la pandemia ha accelerato tre grandi tendenze che continueranno a rimodellare il lavoro anche oltre l’emergenza:

  • Il lavoro a distanza e le riunioni virtuali continueranno, anche se in modo meno intenso rispetto al picco della pandemia.
  • Cresce l’e-commerce, ma anche altri tipi di modelli virtuali come la telemedicina, l’online banking e l’intrattenimento in streaming.
  • Accelera l’adozione delle tecnologie digitali, tra cui l’automazione e l’intelligenza artificiale che verranno utilizzate dalle aziende per controllare i costi e ridurre l’incertezza.

Ma soffermiamoci sul primo punto. Sebbene sembrerebbe che lo Smart Working in Italia stenti a decollare, come invece succede oltre confine specialmente nei Paesi del Nord Europa, non vi è dubbio che questa sia la strada da percorrere (ovviamente ove la tipologia di lavoro lo consenta). Lo vogliono le persone, fa bene all’ambiente limitando le emissioni di CO₂, e aiuta le imprese sia economicamente, avendo la possibilità di risparmiare su diverse voci di costo, in primis l’affitto o acquisto di grandi sedi, sia perché persone soddisfatte e felici sono più produttive e restano legate all’azienda.

Scrive McKinsey: “Il luogo di lavoro è costituito da una combinazione di ubicazione fisica, norme organizzative e modalità di lavoro. Mentre in passato le aziende portavano le persone a lavorare in enormi fabbriche o centri industriali, i progressi tecnologici degli ultimi decenni potrebbero influenzare un cambiamento che porta il lavoro alle persone, ad esempio, in luoghi remoti o verso modelli ibridi a lungo termine più flessibili”.

Il futuro del lavoro, parla Phygiwork

Su questo tema Phygiwork, col suo network di Business Center nei quali “unisce luoghi fisici e digitali per guidare le aziende verso nuove modalità di lavoro agile”, certamente offre un punto di osservazione privilegiato.

In linea con quanto appena affermato, secondo Phygiwork il futuro del lavoro sarà sempre più ibrido proprio per due principali motivi: la necessità di ottimizzare gli spazi di lavoro, che comporta un notevole risparmio economico in quanto le medesime postazioni sono utilizzate da più utenti a rotazione nel corso della stessa settimana, e il miglioramento del benessere dei lavoratori.

Ibrido e decisamente flessibile: questo sarà possibile su larga scala grazie all’evoluzione della tecnologia. Per Phygiwork, infatti, la tecnologia ha un ruolo fondamentale: le attrezzature che sono presenti all’interno delle meeting e conference room delle sue sedi permettono di partecipare a riunioni in sede ed ibride con collegamenti caratterizzati da un altissimo livello di performance audio-video e di condivisione di contenuti e documenti.

Anche il benessere dei dipendenti acquisirà sempre maggiore rilievo. Per Phygiwork questo è già un elemento cardine e prioritario: in tutte le sedi, collocate in punti strategici della città ottimamente serviti, sono presenti aree lounge in cui potersi rilassare durante le pause di lavoro e gli uffici sono personalizzabili e arredati con soluzioni ergonomiche per garantire il wellbeing degli ospiti della struttura.

Il futuro del lavoro è sostenibile

E come non guardare al lavoro ibrido come modello organizzativo per supportare la sostenibilità ambientale? Il lavoro ibrido, sostiene Phygiwork permette di ridurre drasticamente il pendolarismo, evitando che i dipendenti quotidianamente si rechino in sede, spesso anche distanti dalla propria abitazione. Questo significa una evidente diminuzione di emissione di CO₂ nell’atmosfera che l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano ha quantificato in meno 450 Kg di emissioni di CO₂ per ogni lavoratore che lavora in modalità “smart” due volte a settimana. Ma la casa non è sempre il luogo più congeniale nel quale lavorare, ed ecco perché poter usufruire di una rete di spazi attrezzati e funzionali all’attività facilmente raggiungibili con il trasporto pubblico o con i mezzi di mobilità sostenibile come la bicicletta, a pedali o elettrica, aiuta certamente anche a preservare il Pianeta. 

 

Whitepaper Phygital Workplace

 

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